E’ SCRITTURALE PREDICARE IN PUBBLICO NELLE STRADE E NELLE PIAZZE?

Con i termini predicazione per le strade e per le piazzepredicazione in stradapredicazione all’aperto o predicazione pubblica si intende, per definizione, l’atto di predicare una religione in luoghi pubblici. Al giorno d’oggi e` considerata solitamente una pratica associata al cristianesimo evangelico protestante.

Mentre la predicazione per le strade e per le piazze e` stata incoraggiata da alcuni predicatori e pastori della cristianità, e` stata definita inaccettabile da altri. Fuori dalle chiese in generale la predicazione in strada non e` mai stata popolare tra le persone che si sentono infastidite.

Il motivo fornito dai predicatori di strada per sostenere l’idea che la predicazione per le strade e per le piazze sia biblica e legittima e` quello di portare a compimento il Grande Mandato, ovvero il Comandamento dato da Yahushua di predicare i suoi insegnamenti a tutte le nazioni.

Matteo 28:18-20 – “Yahushua, avvicinatosi, parlo` loro, dicendo: ‘Ogni potere mi e` stato dato in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e nello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutte quante le cose che vi ho comandate. Ed ecco, Io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell’eta` presente”.

Lo scenario tipico della predicazione per strada e` il predicatore arrabbiato appostato ad un angolo della strada, che grida agli sconosciuti, tenendo in mano una Bibbia e usando la Scrittura per apostrofarli con parole come “peccatori!” e spesso e volentieri destinarli all’inferno di fuoco per l’eternità.

Alcuni ritengono che questa sia la maniera biblica di predicare all’aperto in uno spazio pubblico e di condurre i peccatori al pentimento, altri ritengono che questi predicatori di strada rappresentino in modo errato la comunita` dei cristiani, mettendola in imbarazzo usando un approccio all’evangelismo troppo critico e giudicante.

Altri cristiani ancora, invece ritengono che questo approccio sia sbagliato e al contrario utilizzano il metodo opposto per la predicazione all’aperto, ovvero quello “dell’amore”.

In genere, attraggono le persone mostrando un’estrema gentilezza e gioia, suonando musica ad alto volume o cantando canzoni cristiane; spesso sono un gruppo di giovani energici, che sprizzano felicita` da tutti i pori e che conducono la gente alla fede dicendo loro quanto [Gesu` li ami e li voglia salvare], quasi mai menzionando la parola peccato.

Noi come discepoli di Yahushua, che vivono nell’era del Nuovo Testamento, la prima e unica cosa che dovremmo fare e` quella di chiederci:

a. E` biblica la predicazione per strade e piazze fatta in questo modo?

b. E se si`, quale e` il giusto approccio scritturale quando si predica pubblicamente?

Perche`, alla fine, per un vero discepolo di Yahushua, fare la volontà del Padre e` tutto cio` che veramente conta.

Le nostre opinioni personali non importano. Soltanto la Parola di Yahuveh abbinata allo Spirito Santo e alla Saggezza che ci da` la comprensione di tutte le cose, ci possono dare la giusta e vera risposta.

Ora vediamo, piu` nel dettaglio, questo argomento analizzandolo da un punto di vista strettamente biblico, per trovare le nostre risposte direttamente nella Sua Parola, piuttosto che nella saggezza degli uomini.

PREDICAZIONE DI STRADA NELL’ANTICO TESTAMENTO

Cominciando dall’Antico Testamento, possiamo subito notare che ci sono molti esempi di predicazione pubblica. Yah ha spesso inviato profeti per predicare la Verita` alla nazione d’Israele e questa predicazione e` avvenuta in molte forme:

1. Un profeta (Mose`) fu inviato da Yah al Suo popolo, la nazione d’Israele, per predicare pubblicamente in mezzo a loro la Sua volonta` e per condurli fuori dalla schiavitu` all’Egitto, per insegnargli pubblicamente di Yahuveh e della Sua Legge e aiutarli a vivere giornalmente, come popoplo di Yah, in obbedienza alla Sua Legge.

2. Un profeta veniva inviato da Yah per ungere (scegliere) un nuovo re, consacrarlo davanti al popolo e aiutarlo a guidare la nazione d’Israele, esprimendo personalmente (al re) e pubblicamente (davanti al popolo riunito) quale fosse la volonta` di Yah per il re e per la nazione – vedi, ad esempio, Samuele e Natan, i due profeti che hanno affiancato rispettivamente Re Saul e Re Davide;

3. Un profeta veniva inviato da Yah per predicare il pentimento alla nazione d’Israele e talvolta per predicare il pentimento direttamente al re quando vivevano in maniera contraria ai Suoi Comandamenti, affinche` il peccato non fosse la loro rovina – vedi Samuele, Natan, Geremia, Isaia e altri profeti.

In tutti questi casi possiamo dire che avvenne una predicazione pubblica, ma dobbiamo anche renderci conto che questi profeti inviati da Yah predicavano sempre al Suo popolo, sia che fosse conforme alla Sua legge o no, ed erano comunque sempre tutti individui che conoscevano Yahuveh e che avevano in qualche momento della loro vita camminato secondo i Suoi Comandamenti.

Non erano pagani che non conoscevano Yahuveh e ai quali Egli non interessava.

4. Un profeta (Mose` con suo fratello Aaronne) fu inviato da Yah per andare dal faraone, il re d’Egitto, solamente per chiedergli, davanti alla sua intera corte, di lasciare libero il popolo di Yah e farlo andare via dall’Egitto. Aaronne e Mose` non predicarono la Legge di Yah al faraone, ne` alla sua corte ne` ad alcun altro egiziano, poiche` Yah sapeva che loro non sarebbero stati interessati a Lui e pertanto non disse ai Suoi profeti di condividere con loro il Messaggio di Salvezza.

Dissero semplicemente al faraone che Yahuveh voleva che gli israeliti se ne andassero e gli spiegarono quali sarebbero state le dure conseguenze del suo peccato se non avesse, appunto, permesso loro di lasciare l’Egitto.

Questo fu lo scopo e la misura della loro predicazione pubblica alla corte del faraone. Lo fecero per Israele, non per il faraone o per l’Egitto.

5. Giona fu mandato da Yahuveh nella citta` pagana di Ninive, in Mesopotamia, per predicare il Messaggio del Pentimento, ovvero il messaggio centrale della Bibbia. Giona fu riluttante all’inizio, perche` sapeva che gli abitanti di quella citta` erano pagani e colpevoli di molti peccati, ma Yah conosceva il loro cuore e sapeva che si sarebbero pentiti se qualcuno avesse predicato loro la Verita`.

Yah sapeva di avere un popolo tra di loro, cosi` Giona si reco` a Ninive per predicare pubblicamente il Messaggio del Pentimento, che essi ricevettero con tutto il cuore.

Giona non fu inviato li` per predicare la Bibbia a dei pagani che non avrebbero ascoltato e che non si sarebbero curati di Yahuveh e dei Suoi Comandamenti, Yah non lo avrebbe mai mandato da dei pagani per farlo schernire e abusare verbalmente.

La predicazione di strada di Giona porto` tutta la citta` pagana di Ninive a pentirsi coprendosi di sacco e cospargendosi di cenere (segno della loro afflizione per i peccati commessi e di pentimento). Ecco perche` Yah lo mando` a predicare pubblicamente in quel luogo. Sarebbe stato come predicare pubblicamente per le strade di Israele, la nazione del popolo di Yahuveh.

PREDICAZIONE DI STRADA NEL NUOVO TESTAMENTO IN ISRAELE

1. Nel Nuovo Testamento il primo esempio di evangelizzazione pubblica che incontriamo e` la predicazione all’aperto di Giovanni Battista. Yah lo mando` a predicare il pentimento alla nazione d’Israele e a preparare la “Via del Signore”, poiche` Yahushua stava per rivelare Se Stesso come Ha’Mashyah (il Messia) promesso.

Ancora una volta, proprio come nell’Antico Testamento, egli predicava in Israelesolo in Israele e si rivolgeva quindi al popolo di Yahuveh, ad una nazione che Lo conosceva insieme alla Sua Legge. Non predicava stando agli angoli delle strade, urlando dietro ad ogni singolo passante, e le argomentazioni della sua predicazione non erano neppure fondate su quanto Yah “amasse tutti”.

Le persone interessate si riunivano attorno a lui al fiume Giordano, perche` avevano saputo che predicava il pentimento e che battezzava tutti coloro che andavano da lui e che erano disposti a rinunciare ai propri peccati.

2. Il secondo esempio di predicazione di strada che incontriamo nei Vangeli e` la predicazione pubblica di Yahushua. Innumerevoli sono le volte in cui si trovo` a predicare pubblicamente, ma ancora una volta, era una predicazione fatta in Israele e per Israele, il Suo popolo, per una nazione che conosceva Yah e che aveva seguito collettivamente l’Onnipotente in tutta la sua storia, ma che a quel tempo era stata lasciata senza pastori che insegnassero al popolo la Verita`.

Per esempio, possiamo citare il Sermone sul Monte, altresi` detto Discorso della Montagna, o altri episodi in cui Egli parlo` ad una moltitudine di persone, ma se leggiamo attentamente, di solito erano le persone che si raccoglievano intorno a Lui dopo aver sentito parlare di Lui.

Nella Scrittura non lo vediamo mai stare all’angolo di una strada o di una piazza mentre urla e chiama le moltitudini a raccolta intorno a Lui. Non fece mai nulla di sensazionale per attirare l’attenzione su di Se`, al contrario, spesso ordinava alle genti di non parlare di Lui in giro.

Matteo 12:14-18 – “I farisei, usciti, tennero consiglio contro di Lui per farlo morire. Ma Yahushua, saputolo, si allontano` di la`; molti Lo seguirono ed Egli li guari` tutti; e ordino` loro di non dire in giro a nessuno di Lui, affinche` si adempisse quanto era stato detto per bocca del profeta Isaia: ‘Ecco il Mio servitore che ho scelto; il Mio diletto, in cui l’anima Mia si e` compiaciuta.”

Matteo 12:18-21 – “Io mettero` il Mio Spirito sopra di Lui, ed Egli annuncera` la giustizia alle genti. Non disputera`, ne` gridera` e nessuno udra` la Sua voce nelle piazze. Non frantumera` la canna rotta e non spegnera` il lucignolo fumante, finche` non abbia fatto trionfare la giustizia. E nel Suo nome le genti spereranno’.” – Citazione da Isaia 42:1-4.

Nei Vangeli troviamo anche alcuni esempi in cui Yahushua predicava ed insegnava a persone non israelite, ma leggendo attentamente il testo biblico, possiamo notare che anche queste persone erano credenti e comunque non parlo` mai pubblicamente ad una folla di Gentili, ma solo all’individuo stesso che era credente. E` il caso, per esempio, della volta in cui si trovava al pozzo e parlo` ad una donna samaritana credente, oppure della volta in cui ebbe un incontro con un centurione romano, anch’egli credente, durante il quale guari` il suo servo.

La predicazione pubblica di Yahushua in Israele continuo` nella misura in cui le autorita` religiose ed i farisei Gli permettevano di compierla apertamente senza creare troppi ostacoli, ma quando inizio` la Sua persecuzione, agi` sempre di conseguenza e con Saggezza facendo sempre tutto il possibile per proteggere Se Stesso e i Suoi discepoli, spesso fuggendo e andando anche a nascondersi qualora fosse stato necessario.

3. Continuando la nostra analisi, vediamo Yahushua inviare i discepoli a predicare la Buona Notizia e ad amministrare le “pecorelle smarrite di Israele”. Egli comanda ai discepoli, in maniera specifica, di non entrare in nessun paese o citta` dei Gentili, ma di andare solamente nei luoghi e nelle citta` dimorate da israeliti.

Aggiunge inoltre che, se quegli israeliti non li avessero ricevuti e non avessero ascoltato le loro parole, quando sarebbero ripartiti da quella casa o citta`, avrebbero dovuto scuotere la polvere dai loro piedi come segno di rifiuto e rigetto nei loro confronti da parte di Yah.

Ancora una volta possiamo notare come, anche in questo caso, la predicazione di strada sia rivolta alle persone della casa d’Israele (che conoscevano Yahuveh e avevano un patto con Lui), alcune delle quali erano credenti e avrebbero ricevuto il Messaggio, altre invece non lo erano.

Dal momento che i discepoli avevano seguito Yahushua e avevano imparato tutto cio` che sapevano dalle Sue parole e dal Suo esempio vivente, e` lecito pensare che in quelle citta` e paesi abbiano predicato nello stesso modo in cui videro Yahushua predicare, con Saggezza e cautela, mai gridando o attirando attenzione.

4. La situazione sucessiva che incontriamo nella Scrittura e` quella in cui Pietro predica pubblicamente durante la ricorrenza di Pentecoste (Atti 2), dopo aver ricevuto lo Spirito Santo. Egli predica ai credenti ebrei provenienti da diverse nazioni che erano ritornati in Israele per le feste sante, proprio come Yah aveva comandato di fare nella Legge dell’Antico Testamento.

Ancora una volta, questa predicazione di strada si svolge in Israele e Pietro predica con veemenza a coloro che avevano vissuto tutta la loro vita nella conoscenza di Adonay (=mio Signore).

I discepoli di Yahushua continuarono a predicare apertamente nelle aree pubbliche [in Israele] nella misura in cui le autorita` religiose e i farisei permettevano loro di fare, ma ogni volta che intravvedevano la persecuzione arrivare, si comportavano sempre di conseguenza: con Saggezza si proteggevano e spesso, quando il pericolo si avvicinava, scappavano andando anche a nascondersi qualora fosse stato necessario.

5. La prima volta che nel testo biblico incontriamo qualcuno condividere il Vangelo con i Gentili (sempre in Israele), e` la volta in cui Pietro giunge da Cornelio per predicare il Vangelo a lui e alla sua famiglia, i quali accettano con gioia il Messaggio.

Cornelio non era solo un Gentile che viveva in Israele, era un ufficiale dell’esercito romano, ma Yah conosceva il suo cuore e mando` Pietro a casa sua per predicare il Messaggio di Salvezza, e lui e tutta la sua famiglia credettero.

Il Vangelo fu condiviso privatamente all’interno della casa di un Gentile credente. Ne` Pietro ne` altri discepoli predicarono mai pubblicamente per le strade d’Israele ai Gentili, per la maggior parte romani, poiche` sarebbe stato molto pericoloso, pertanto agirono sempre con Saggezza e cautela.

FINORA ABBIAMO VISTO CHE:

1. La predicazione per le strade e per le piazze, altresi` detta predicazione pubblica o missione di strada, e` scritturale quando si tratta di persone di una nazione, di una citta` o di un paese credenti. E` biblica quando tutti i cittadini di quella nazione, citta` o paese conoscono Yahuveh e sono in Alleanza con Lui, come era nel caso dell’Antico Israele.

2. E` anche biblica quando essi non conoscono ancora Yahuveh, ma sono disposti a pentirsi dei loro peccati collettivamente come nazione, citta` o paese, ma dobbiamo anche riconoscere che questo tipo di situazione e` abbastanza atipica e decisamente inconsueta, infatti ne abbiamo soltanto un esempio nelll’Antico Testamento quando Giona predico` a Ninive.

3. Abbiamo anche notato che la predicazione all’aperto in uno spazio pubblico e` biblica quando viene esercitata con Saggezza: mai gridando e infastidendo qualcuno, sempre dove ci sono credenti o persone perlomeno interessate ad ascoltare il messaggio che il predicatore vuole condividere e quando sono le stesse persone che si riuniscono intorno a lui di propria iniziativa per ascoltare il messaggio.

4. La predicazione pubblica non avviene mai utilizzando musica ad alto volume o cantando canzoni religiose o danzando; non avviene mai attirando l’attenzione su di se` per attirare i passanti. Avviene sempre mediante la Saggezza e l’insegnamento.

PREDICAZIONE DI STRADA NEL NUOVO TESTAMENTO FUORI ISRAELE

La maggior parte delle storie di predicazione avvenute fuori Israele e raccolte nel Nuovo Testamento, riguardano Paolo e i suoi viaggi in Asia Minore e Grecia dove fonda e stabilisce le prime congregazioni. Questo, per noi discepoli di oggi che viviamo sotto il patto del Nuovo Testamento, costituisce lo scenario migliore da analizzare, in quanto si tratta dello scenario piu` vicino e quindi meglio paragonabile a quello che viviamo oggi.

Come ha fatto Paolo? Come ha raggiunto i Gentili fuori Israele e condiviso con loro il Messaggio di Salvezza? Paolo ha predicato pubblicamente per le strade dei paesi e delle citta` dove si e` recato?

1. Ogni volta che Paolo arrivava in un paese o in una citta` del mondo greco, come prima cosa, si recava nella sinagoga locale dove gli ebrei e alcuni Gentili della zona si riunivano per leggere le Scritture, pregare e conoscere Yahuveh.

Li`, in quel contesto privato, dove i credenti e le persone che cercavano la Verita` si riunivano, Paolo condivideva la Buona Notizia di Yahushua mostrando loro le Scritture in cui il Messia veniva rivelato nell’Antico Testamento cercando di indurli al ragionamento. Alcuni credevano alle sue parole, altri no.

2. In secondo luogo, possiamo notare come spesso la notizia della predicazione di Paolo si diffondesse rapidamente in citta` passando di bocca in bocca e come molte persone, di conseguenza, giungessero al Messia in pentimento e rinuncia alle loro religioni e tradizioni pagane, come nel caso della citta` di Efeso e degli abitanti dell’Asia Minore (giudei e greci). Nella citta` di Efeso Paolo predico` nella sinagoga locale per 3 mesi.

Quando vide che i giudei continuavano a rifiutare il Messaggio, porto` con se` i pochi che avevano creduto e continuo` ad insegnare in una scuola locale pubblica, una scuola dove la gente si riuniva per studiare la Parola profetica e le leggi di Yahuveh (il Tanakh).

Li` insegno` quotidianamente per 2 anni e le scritture ci raccontano che tutti gli ebrei e i Gentili locali sentirono la sua predicazione, il che significa che tutti coloro che credevano parlavano di Paolo e della sua predicazione ai loro familiari e amici, e tutti passarono dalla scuola e lo sentirono insegnare durante questo periodo. I luoghi finora utilizzati da Paolo per condividere il Messaggio erano luoghi privati e non aree pubbliche.

3. Proseguendo nel racconto biblico, incontriamo Paolo e Barnaba che predicavano fuori dalla citta` di Filippi; usciti infatti dalla citta` e proseguendo verso il fiume, si recarono in un luogo che, secondo la Bibbia, era un luogo dedito alla preghiera. Paolo e Barnaba si sedettero e parlarono con le donne che erano li` presenti condividendo con loro il Messaggio della buona notizia di Yahushua.

Il Signore apri` il cuore di una donna di nome Lidia che ricevette con gioia la loro predicazione, e lei e tutta la sua famiglia credettero. Questo e` sicuramente un ambiente diverso, all’aria aperta, ma non e` da considerarsi come luogo pubblico; era infatti un luogo di preghiera privato dove le donne credenti si riunivano il giorno del Sabato.

Fino ad ora non c’e` traccia di Predicazione di Strada da parte di Paolo!

4. Ad Atene (Atti 17) troviamo Paolo, ancora una volta, nella sinagoga a discutere con gli ebrei e con i fedeli Gentili locali, e lo vediamo anche recarsi nell’Agora` e discutere quotidianamente con “con quelli che vi si trovavano“.

Cos’era l’ “Agora`” nell’antica Grecia? Il significato letterale della parola Agora` e` “luogo di ritrovo” e infatti era la piazza principale della polis, uno spazio pubblico centrale, dove le persone si riunivano e si incontravano.

L’Agora` era per i Greci piu` o meno quello che era il Foro per i Romani. Era un’area politica dove i cittadini liberi si riunivano per compiere il dovere militare e dove si andava a sentire le comunicazioni del re o del consiglio dirigente.

Era inoltre un luogo di mercato dove artigiani e mercanti locali vendevano le loro merci. Era anche il centro della vita atletica, artistica, sociale e spirituale della citta`.

Era il luogo dove tutto accadeva e le persone si riunivano li` per qualsiasi ragione o per nessuna ragione, talvolta solo per chiacchierare, sentire alcune notizie e passare un po’ di tempo. Paolo, durante la sua permanenza ad Atene, si reco` nell’Agora` ogni giorno e parlo` con chiunque con cui riuscisse ad iniziare una conversazione.

Questo non significa che Paolo facesse proselitismo mediante la predicazione pubblica, proclamando il Messaggio del Vangelo a gran voce e a tutta la folla presente nell’Agora` stando in un angolo della piazza; non lo fece mai prima, perche` avrebbe dovuto farlo proprio ad Atene? Dal racconto biblico si evince che Paolo, conversando con alcuni locali, condividesse con loro anche il Messaggio di Yahushua.

Infatti la Bibbia ci racconta che alcuni stoici e filosofi epicurei sentendolo conversare con alcune persone si chiesero di cosa stesse parlando. Se avesse predicato ad alta voce alla folla, non avrebbero avuto bisogno di chiederselo a vicenda, al contrario, sarebbero stati lì ad ascoltarlo.

Ancora una volta, Paolo scelse il solito luogo di incontro per i credenti ebrei e Gentili, la sinagoga locale, un luogo privato, non un luogo pubblico. Di seguito, si intrattenne in conversazioni con delle persone incontrate nell’Agora` e condivise con loro il Messaggio di Yahushua, e poiche` l’Agora era un luogo pubblico, non c’e` da sorprendersi se altre persone che lo sentivano parlare si avvicinassero per udire meglio e si unissero perfino alla conversazione.

In questo caso si trattava di un luogo pubblico, ma Paolo parlo` solo con alcuni individui e non tenne un discorso ad alta voce rivolto alla folla.

Il motivo per cui si reco` all’Agora` e` perche`, come dice la Bibbia, “tutti gli ateniesi e gli stranieri che erano lì trascorrevano il loro tempo in nient’altro che raccontando o ascoltando qualcosa di nuovo”, percio` in quel contesto era socialmente, culturalmente e legalmente accettabile per chiunque mettersi a fare conversazione con degli sconosciuti su qualcosa che non avevano mai sentito prima e che quindi avrebbero certamente ascoltato.

Cosi` Paolo colse l’opportunita` di presentare loro Yahushua e il Suo Messaggio di Salvezza per tutte le genti, cosa che era senza dubbio una novita` per tutti.

Ancora nessun segno di Predicazione di Strada da parte di Paolo!

5. Dopo questi avvenimenti, alcuni stoici e filosofi epicurei che avevano sentito Paolo parlare all’Agora`, si avvicinarono meglio per udire quello che stava dicendo e alcuni addirittura si unirono alla conversazione. Evidentemente non tutti furono in grado di sentire e comprendere cio` che stava spiegando poiche` si chiesero chiarimenti gli uni con gli altri.

L’Agora`, come abbiamo visto, era anche un luogo di mercato dove si facevano affari, non era soltanto un luogo per incontrare persone e trascorrere il pomeriggio a chiacchierare con qualcuno; non era pertanto un luogo adatto per tenere un discorso ad alta voce e rivolgersi ad un grosso gruppo di persone, sarebbe stato impossibile farsi sentire e capire da tutti.

Cosi`, alcuni di questi filosofi greci, curiosi e interessati a saperne di piu`, chiesero a Paolo di andare con loro all’Areopago per capire meglio di cosa stesse parlando, dicendogli: “Potremmo sapere qual e` questa nuova dottrina che tu proponi? Poiche` tu rechi cose strane ai nostri orecchi, vogliamo dunque sapere che cosa significano queste cose.”

(Atti 17:19-20) L’Areopago era una grande collina rocciosa situata tra l’Agora` e l’Acropoli, un luogo migliore, certamente piu` tranquillo e piu` adatto per tenere un discorso ad alta voce che fosse rivolto ad un grosso gruppo di persone.

Possiamo finalmente affermare con certezza che all’Areopago Paolo ha compiuto la sua missione di predicazione pubblica! Questa e` la prima ed unica volta che vediamo Paolo predicare a voce alta ad un gruppo di persone in un luogo pubblico.

Ma non possiamo ignorare il fattore piu` importante: Paolo non e` salito all’Areopago di sua iniziativa personale; la Bibbia chiaramente afferma che alcuni stoici e filosofi epicurei che avevano sentito Paolo parlare nell’Agora` furono interessati a saperne di piu` sul Dio “straniero” che predicava, pertanto lo accompagnarono all’Areopago chiedendogli di spiegare loro, in un ambiente piu` adatto, cio` di cui parlasse.

Quando sentirono Paolo parlare della resurrezione dei morti, alcuni di loro lo beffarono, mentre altri lo licenziarono gentilmente dicendogli: “Su questo argomento ti ascolteremo un’altra volta.”

Tuttavia, alcuni uomini si unirono a lui e credettero, tra i quali Dionigi l’areopagita, una donna di nome Damaris e altri con loro.

POSSIAMO CONCLUDERE SENZA OMBRA DI DUBBIO CHE:

1. Paolo non predico` mai pubblicamente nella maniera in cui conosciamo oggi questa pratica. NON predico` mai pubblicamente in strada ad una folla o a degli sconosciuti, gridando o infastidendo qualcuno, attirando l’attenzione o insultando i passanti.

2. Agi` sempre con Saggezza ed instauro` un dialogo con coloro che dimostravano un certo interesse per il Creatore; e` per questo che entrando in una nuova citta` o paese si recava sempre nella sinagoga locale e in luoghi dove le persone si incontravano per la preghiera.

3. Trascorse anche un periodo ad Atene, presso l’Agora`, dove si incontravano i filosofi di quel tempo insieme a molte altre persone.

Furono proprio i filosofi, interessati e sempre alla ricerca di nuove dottrine e filosofie, che si radunarono attorno a lui per ascoltare il messaggio che stava condividendo e che lo portarono all’Areopago, non gli artigiani e i mercanti locali che erano li` solo per vendere le loro merci.

4. Paolo durante il suo discorso pubblico all’Areopago non grido` e non offese mai nessuno, non canto` e non ballo` davanti ai filosofi.

Condivise semplicemente il Messaggio di Salvezza che avviene attraverso Yahushua con Saggezza; spiego` della resurrezione e della necessita` di tutti, ebrei e gentili, di pentirsi per riconciliarsi con il vero Iddio vivente YHVH.

Yahushua ci ha comandato in Marco 16:15-16 – “Andate in tutto il mondo, predicate il Vangelo della buona notizia a ogni creatura. Chi avra` creduto e sara` stato battezzato sara` salvato; ma chi non avra` creduto sara` condannato”.

E questo Paolo fece, ma Yahushua disse sempre di agire con Saggezza e anche questo Paolo fece. Infatti, in Colossesi 4:5-6 Paolo disse: “Comportatevi con saggezza verso quelli di fuori, recuperando il tempo. Il vostro parlare sia sempre con grazia, condito con sale, per sapere come dovete rispondere a ciascuno.”

Paolo non ha mai fatto nulla che alla sua epoca fosse considerato socialmente inaccettabile, non ha mai violato la legge del luogo dove si trovava per predicare il Vangelo, nell’Agora` non ha mai disturbato i mercanti che si trovavano li` per vendere la loro merce o i loro clienti che erano li` per acquistare la loro mercanzia e non ha mai predicato ad alta voce per le strade delle citta` greche o dell’Asia Minore dando fastidio ai cittadini locali e disturbando la quiete pubblica.

E` vero che Paolo fu perseguitato da alcuni ebrei e gentili, e talvolta persino da autorita` locali, ma questo non perche` avesse predicato in un modo considerato culturalmente, socialmente o legalmente inaccettabile, ma perche` la gente non voleva ricevere il messaggio del Nuovo Testamento che lui predicava e proprio quel messaggio li faceva adirare a tal punto da perseguitarlo.

IN ULTIMA ANALISI POSSIAMO CONCLUDERE AFFERMANDO CON CERTEZZA CHE: L’EVANGELIZZAZIONE PER LE STRADE O LA PREDICAZIONE PUBBLICA, COME LA CONOSCIAMO OGGI, NON E` UN INSEGNAMENTO BIBLICO!

1. Che il predicatore si trovi ad un angolo di una strada o di una piazza ad urlare e a giudicare i passanti o a condividere l’ “amore di Yah”, omettendo il pentimento del peccato, egli rappresenta erroneamente Yahushua e, in tal modo, agisce al di fuori della Legge di Yah e predica un falso vangelo. Entrambi gli approcci NON sono biblici e sono imbarazzanti!

2. Pratiche quali: suonare musica, cantare, ballare, sprizzare gioia da tutti i pori per Yahushua come se il Vangelo fosse la formula magica per la felicita` non hanno mai fatto parte dell’evangelizzazione in tutta la storia della Bibbia, tanto meno della predicazione di strada, dove i predicatori sono in un ambiente pubblico e potrebbero dare fastidio e disturbare coloro che li circondano.

3. Dare fastidio ai passanti, disturbare coloro che vivono nel quartiere, infastidire i negozianti e i venditori al mercato o i loro clienti NON e` biblico. Chiamare i vigili o i carabinieri sarebbe sicuramente il passo sucessivo e del tutto legittimo!

4. La predicazione in un ambiente in cui le persone sono palesemente ostili a Yahuveh o al Messaggio delle scritture NON e` affatto biblica. Non vi e` alcuna prova o precedente biblico di alcuno che abbia mai predicato pubblicamente in questo modo sia nell’Antico che nel Nuovo Testamento.

5. Discutere e litigare con tutti quelli sopra citati… e con le forze dell’ordine, sostenendo di avere il diritto di predicare in pubblico NON e` affatto biblico. Anche se vi fosse un diritto legale alla predicazione di strada in un’area pubblica come sopra descritta in base alla legge del luogo, sarebbe sempre e comunque illegale secondo la Legge di Yahuveh.

6. I predicatori di strada che predicano in questo modo e finiscono in controversie e dispute legali non vengono perseguitati per il Vangelo, ma per aver violato la legge del luogo e disturbato la quiete pubblica.

Sono falsi predicatori che predicano un falso vangelo, rappresentano erroneamente Yahushua e agiscono in modo non saggio e non sono certamente guidati dallo Spirito Santo che da` la Saggezza a tutti coloro che credono veramente e vivono nell’obbedienza a Yahuveh.

7. Questo tipo di evangelizzazione pubblica da` una cattiva testimonianza di Yah e del Suo popolo, e` controproducente e non conduce veramente nessuno a Yahushua.

8. Se qualcuno e` “condotto a Gesù (Yahushua)” durante questo tipo di predicazione pubblica, quell’individuo e` un falso convertito perche` ha creduto nel falso messaggio di un falso predicatore che ha predicato in un modo NON biblico travisando Yahushua proclamando: “condanna, inferno e zolfo” oppure “siate felici e divertitevi in Gesù che ama tutti, qualsiasi cosa facciate”.

9. Un potenziale credente non sarebbe sicuramente condotto a Yahushua da un falso predicatore in questo modo. Chi vorrebbe seguire un Iddio predicato da persone che mancano di Saggezza e buon senso?

Una persona intelligente e logica potrebbe solo concludere che O’Theòs (il Dio) predicato da questo tipo di predicatori sia il “dio della follia”! Potrebbe anche concludere, come molti stanno facendo, che e` meglio stare lontano da questo “tipo di Dio” e dai cristiani in generale, in quanto non e` possibile che ci sia alcuna Verita` in cio` che predicano.

Infatti nella cristianità non vi è nessuna verità e tantomeno salvezza!

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