INFATTI VI DICO CHE DA ORA IN AVANTI NON MI VEDRETE PIU’ FINCHE’ NON DIRETE: “BENEDETTO COLUI CHE VIENE NEL NOME DI YAHUVEH”!

Benedetto colui che viene nel nome di Yahuveh

Si presume e generalmente si crede che questo passaggio parli dell’intera popolazione ebraica che si pente e accetta Yahushua come suo Messyah, in una data futura. Chiediamoci: come sono arrivati ​​i cristiani a una tale conclusione o interpretazione?

È risaputo che questo passo allude a Salmi 118:26

Salmi 118:26 “Benedetto colui che viene nel nome di Yahuveh: noi vi benediciamo dalla casa di Yahuveh”.

Il Salmo 118 è un salmo antifonale in cui un ministro canta un breve verso al quale la congregazione canta la risposta. I salmi antifonali vengono cantati in tutti i tipi di occasioni come feste, sacrifici e celebrazioni ebraiche. I Salmi da 113 a 118 vengono chiamati Hallel (ebraico: הלל‎, “Lode”). Gli Hallel sono preghiere ebraiche, una recitazione letterale dei Salmi 113-118 , che viene usata per lode e ringraziamento che viene recitata dagli ebrei osservanti e si ritiene che Yahushua e i suoi discepoli cantassero i Salmi Hallel dopo la loro ultima cena di Pesach, come faceva qualsiasi ebreo (Matteo 26:30 ; Mar 14:26 ) nelle festività ebraiche.

Perché gli ebrei cantavano Salmi 118:26 all’ingresso di Yahushua a Gerusalemme?

Matteo 21:9“E la folla che precedeva e quella che seguiva, gridava, dicendo: Osanna al Figlio di Davide: Benedetto colui che viene nel nome di Yahuveh! Osanna nell’alto dei cieli.”

Gli ebrei non vedevano l’ora che il loro Ha’Mashyah (Messyah) apparisse come loro re e mentre Yahushua entrava a Gerusalemme in cima a un asino, lo collegarono con la profezia in Zac. 9:9 .

Zac. 9:9“Rallegrati grandemente, o figlia di Sion; grida, o figlia di Gerusalemme: ecco, il tuo re viene a te: è giusto e ha la salvezza; umile, e cavalca un asino, un puledro, puledro d’asina”.

Sebbene il racconto di Matteo non lo renda esplicito, possiamo trovare la connessione in tutti gli altri racconti evangelici:

Luca 19:38 – Dicendo: «Benedetto il Re che viene nel nome di Yahuveh; pace in cielo e gloria nei luoghi altissimi!», Mar 11:9 “Coloro che andavano avanti e coloro che venivano dietro gridavano: «Osanna! Benedetto colui che viene nel nome di Yahuveh!”  Giov. 12:12-13“Il giorno seguente, la gran folla che era venuta alla festa, udito che Yahushua veniva a Gerusalemme,  prese dei rami di palme, uscì a incontrarlo e gridava: «Osanna! Benedetto colui che viene nel nome di Yahuveh, il re d’Israele!»

Le persone si sono davvero pentite e hanno accettato Yahushua come Signore mentre lo cantavano?

Tendiamo a pensare che molte persone abbiano abbandonato Yahushua dopo il suo arresto sotto la costrizione del clero ebraico  (Matteo 27:20). Se quella era l’unica ragione per cui lo abbandonarono, perchè lo seguirono fin dall’inizio del suo ministero? Allora non ci fu costrizione da parte del clero ebraico?

L’ingresso di Yahushua a Gerusalemme su un asino [come Salomone che girava per la città a dorso di mulo (1Re 1:33) dopo essere stato ordinato Re] avrebbe suscitato nella mente del popolo molta speranza che il loro Messyah, il loro Re fosse finalmente arrivato. Un Re che li avrebbe liberati dal giogo romano! Anche gli apostoli furono terribilmente delusi mentre Yahushua veniva arrestato e ucciso.

Luca 24:19“E disse loro: Che cose? E gli dissero: Riguardo a Yahushua, il quale era un profeta potente in opere e in parole davanti a EL e a tutto il popolo”
Luca 24:20“E come i sommi sacerdoti e i nostri capi lo consegnarono perché fosse condannato a morte e inchiodato al legno”
Luca 24:21Noi speravamo che fosse lui che avrebbe liberato Israele; invece, con tutto ciò, ecco il terzo giorno da quando sono accadute queste cose.

Se gli apostoli erano delusi, non sorprende che l’uomo comune della strada fosse completamente deluso. È abbastanza facile per i leader religiosi manipolare una folla scontenta. Inoltre molti lo abbandonarono sia prima che dopo la sua morte e tra questi c’erano sicuramente molti di quelli che lo avevano osannato all’entrata di Gerusalemme.

MORALE DELLA STORIA: Non è necessario pentirsi e credere con convinzione che Yahushua è il Messyah per gridare o cantare “Benedetto colui che viene nel nome di Yahuveh”!

Chi erano i destinatari di Yahushua in Matteo 23?

Sebbene il capitolo inizi come un discorso alle moltitudini e ai discepoli, Gesù si rivolse specificamente agli scribi e ai farisei 7 volte nel corso del discorso (“Guai a voi, scribi e farisei ipocriti!” Matteo 23:13,14,15,23,25,27,29 )! A parte i 12 versetti iniziali, tutto il capitolo è rivolto a scribi e farisei.

Se scribi e farisei devono cantare Sal. 118:26, ora o in futuro, allora dovrebbero ancora esistere fino ad oggi come loro discendenza! I sadducei si estinsero nel 70 d.CGli scribi sono coloro che fanno copie scritte a mano delle scritture. Con l’avvento della tecnologia di stampa, non c’è posto per gli scribi. Inoltre, non ci sono prove che i discendenti degli scribi ebrei del I secolo esistano oggi. Sebbene gli ebrei moderni seguano l’interpretazione delle scritture dei farisei, nessuno tra gli ebrei moderni afferma di essere fariseo .

Quindi, se Yahushua dovesse tornare solo quando gli scribi e i farisei cantassero Hallel e accettandolo come Messyah, in qualche momento del nostro futuro, dobbiamo credere che questo non accadrà!

Se Hallel come richiamo fosse rivolto al pubblico ebraico, ai figli di Israele, e se dovesse accadere in qualsiasi momento nel nostro futuro, il Messyah avrebbe grosse difficoltà a trovarli, specialmente nell’attuale Israele nazionalista.
Uno dei principali gruppi ebraici in Israele oggi è quello degli ebrei ashkenaziti, il cui nome ha origine nel nome di Ashkenaz (Gen 10:3), figlio di Gomer, figlio di Jafet, figlio di Noè. Gli israeliti veri erano discendenti di Sem, un altro figlio di Noè. Quindi, gli ebrei ashkenaziti non sono veri ebrei .
Un altro importante gruppo ebraico sono gli ebrei sefarditi, che sono di origine spagnola, portoghese o nordafricana. Non c’è nulla che colleghi gli ebrei sefarditi con le 12 tribù di Israele.
Ci sono dozzine di gruppi etnici che affermano di essere i discendenti delle 12 tribù e la maggior parte dei loro antenati è avvolta nel mistero, ci sono molte prove contrastanti nei test del DNA che provano e smentiscono l’autenticità degli attuali coloni della terra di Palestina come i discendenti di Israele.

Non può essere una strana coincidenza che gli scienziati israeliani abbiano dimostrato che i risultati del DNA potrebbero essere falsificati. Chi dice che i risultati del test del DNA per dimostrare la loro discendenza non sono stati fabbricati? Ci sono Storici israeliani che affermano che gli attuali occupanti della terra di Palestina non sono i discendenti dell’antico Israele. L’intera questione della discendenza ebraica è torbida e non si può discutere l’argomento con obiettività, senza essere definiti antisemiti.

Se Yahushua stesse davvero aspettando che i veri discendenti degli ebrei del primo secolo cantino Sal 118:26 e lo accettino come il vero Messyah, è abbastanza improbabile che accada mai. Con oltre il 50% degli ebrei che seguono l’ateismo ebraico e il loro numero aumenta di giorno in giorno, è abbastanza improbabile che Yahushua trovi qualcuno che canti Hallel, se dovesse tornare in qualsiasi momento nel nostro prossimo futuro.

Cosa poteva voler dire Yahushua?

Come abbiamo già visto, il Salmo 118 è uno dei Salmi Hallel, comunemente cantato nelle festività ebraiche, nelle celebrazioni e quando vengono offerti sacrifici. Mentre il ministero di Yahushua era pieno di incontri tra lui e la leadership religiosa ebraica (farisei, scribi, sacerdoti, sadducei ed erodiani), non riusciamo a leggere di tali incontri dopo che Yahushua pronunciò loro il suo discorso finale (Matteo 23). Tra il discorso di Yahushua agli scribi e ai farisei e la Pesach di quell’anno passarono non meno di 2 giorni. (Matteo 26:2 ; Mar 14:1).

È noto che Yahushua prese parte alla cena della Pesach con i suoi discepoli e terminò il pasto cantando inni, molto probabilmente, i Salmi Hallel. ( Matteo 26:17-30 ; Mar 24:12-26 ). Il resto dei Giudei avrebbe celebrato la Pasqua la sera successiva, perché leggiamo:

Giovanni 18:28“Allora condussero Yahushua da Caifa alla sala del giudizio: ed erapresto (tradotto altrove come mattina); ed essi stessi (i capi che lo avevano fatto arrestare) non entrarono nella sala del giudizio, per timore di essere contaminati; affinché potessero mangiare la Pesach“.

Il pasto della Pesach viene consumato dopo il tramonto. Poiché Yahushua prese parte all’ultima cena prima di essere arrestato, questo versetto parla dell’alba successiva. In altre parole, gli ebrei dovevano partecipare alla Pesach la sera successiva. Quindi, avrebbero cantato i Salmi Hallel durante i pasti. Pertanto, gli ebrei e i loro capi videro Yahushua tra i suoi e i discepoli cantare Sal 118:26.

Possiamo tranquillamente presumere che Yahushua intendesse l’occasione e il giorno in cui avrebbero dovuto cantare l’inno, piuttosto che l’ora precisa in cui lo avrebbero cantato. Se gli ebrei non avessero evitato di entrare nella sala del giudizio all’alba perché avevano bisogno di consumare il pasto della Pesach al tramonto, non è probabile che avrebbero cantato gli inni nella loro mente? (Sì, è un’ipotesi, tuttavia, migliore che presumere che Yahushua sarebbe tornato dopo che farisei e scribi oggi inesistenti cantassero Salmi 118:26 ).

Una visione migliore

A questo punto si può credere che l’assedio romano di Gerusalemme avvenuto nel 70 d.C. sia stata una manifestazione della venuta di Yahushua in giudizio contro Israele che aveva rotto il patto. L’assedio iniziò pochi giorni prima della Pesach, che tra l’altro fu l’ultima Pesach celebrata nel tempio. Era l’aprile del 70 d.C. Da quel momento fino al 10 agosto (o alla fine del mese di Agosto), quando il tempio fu distrutto, ci sarebbero potute essere una mezza dozzina di feste ebraiche in cui sarebbero stati cantati i Salmi dell’Hallel, incluso il Salmo 118:26.

Quindi, Yahushua avrebbe potuto parlare di ebrei che cantavano Salmi 118:26 nel giorno di Pentecoste del 70 d.C. Questo potrebbe essere più logico e ragionevole sia dell’interpretazione futurista sia della visione presentata sopra, perché allora esistevano sia gli scribi che i farisei e vi erano radunati ebrei da tutto il mondo.

È inevitabile che la manifestazione di Yahushua in giudizio sia avvenuta quando erano ancora in vita coloro che lo trafissero.

Apocalisse 1:7“Ecco, viene con le nuvole; e ogni occhio lo vedrà, e anche quelli che lo trafissero: e tutte le tribù della terra faranno cordoglio per lui”.
Zaccaria 12:10“E spanderò sulla casa di Davide e sugli abitanti di Gerusalemme lo spirito di grazia e di supplica; per il suo unico figlio, e ne sarà amareggiato come uno che è amareggiato per il suo primogenito”.

Il discorso qui non riguarda i discendenti di coloro che trafissero Yahushua che non sono in vita oggi, quindi, proprio come ogni altro passaggio, tutto doveva compiersi mentre erano ancora in vita sia i discepoli di Yahushua che coloro che lo trafissero.

Conclusioni:

  • Innanzitutto, non sono un insegnante di storia o un teologo
  • Non mi piacciono le teorie del complotto
  • Ora non ci sono più scribi o farisei
  • La discendenza degli ebrei nel moderno Israele è altamente sospetta se non artefatta
  • Il fatto che le persone cantassero Salmi 118:26 senza convinzione (Matteo 21:9) dimostra oltre ogni dubbio che cantarlo non implica alcun pentimento e accettazione di Yahushua come colui benedetto da Yahuveh in qualità di Messyah
  • Poiché il Salmo 118 fa parte dei canti di preghiera ebraici, potrebbe essere cantato in qualsiasi festività ebraica, non necessariamente alla seconda venuta di Yahushua Ha’Mashyah
  • L’unico momento in cui convergono tutti i parametri richiesti per l’adempimento delle parole di Yahushua sembra essere il 70 d.C.
  • Nolti storceranno la bocca e grideranno all’apostasia leggendo il presente testo, ma cmq sia non hanno nessuna prova scritturale che la frase pronunciata dal Messyah si debba avverare un domani quando il presente Israele (che non è vero Israele) dovesse dichiarare. “Benedetto colui che viene nel nome di Yahuveh”

 

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